Eccovi alcune righe per farvi conoscere questi due signori, i fratelli Valter ed Ennio De Santis, soprannominati i facocchi, perché il loro lavoro consisteva nella costruzione e lavorazione di oggetti di legno tra cui i vecchi cocchi (carretti).

I Facocchi sono abili artigiani del legno innamorati di Roma, consapevoli di lasciare “un sapore antico” alle future generazioni sulla riscoperta dei valori del passato.

I Facocchi mi hanno insegnato a pescare con la mosca trasmettendomi negli anni tutti i loro “segreti” e soprattutto la loro appassionante visione della pesca con la mosca mirata alla continua ricerca ed evoluzione in ogni suo campo.

“Non bisogna pescare con il paraocchi” mi ripetono in continuazione aggiungendo spesso che
<la natura è l’unica grande maestra, basta saperla ascoltare>.

 

Valter ed Ennio hanno inventato la loro personale pesca a mosca poiché hanno iniziato a praticarla in un periodo in cui nel centro Italia erano pochissimi quelli che potevano dar loro nozioni su questo tipo di pesca.
Hanno dovuto scoprire tutto da soli basandosi unicamente sulla loro esperienza personale dando dimostrazione della loro caparbietà e capacità di osservazione.

Tra le altre cose i Facocchi mi hanno insegnato a realizzare le loro micidiali mosche che tanto nell’ultimo periodo stanno facendo parlare i pam di tutta Italia.

Le mosche altro non sono che l’esempio materiale della loro grande passione per questo tipo di pesca.
“Ma come diavolo ci siete arrivati?”gli chiedono le persone quando vedono costruirne una e loro sorridendo rispondono :<E’una storia lunga!>.
Già una storia lunga quanto la loro vita dedicata alla pesca a mosca.
Finalmente verrà reso pubblico il sistema costruttivo di base per la realizzazione delle loro mosche, dico base perché il loro sistema costruttivo ha molte varianti c’e’ la possibilità di realizzare parachute, sedge ed insetti terrestri oltre ovviamente alle effimere di ogni dimensione.

Sono sicuro che le mosche dei Facocchi sapranno regalarvi molte soddisfazioni ed accendere in voi la passione per questo sistema innovativo di costruzione.

Il sistema costruttivo delle mosche dei facocchi è sicuramente più lungo e laborioso dei sistemi tradizionali ma a lavoro terminato tenere tra le mani queste imitazioni dona al costruttore un immensa soddisfazione.
Tenendole per l’amo e scuotendole lievemente ci danno la sensazione che stiano per volare e in pesca, sull’acqua, è un piacere vederle derivare libere e leggere pronte ad essere ghermite dalle nostre amate prede.

 

IL DRESSING DEI FRATELLI DE SANTIS ( I FACOCCHI )

Su gentile concessione della rivista Fly Fishing
Su questa rivista, tempo a dietro (numero 4), uscì un articolo che parlava di noi e del nostro originale metodo di costruzione.
L’articolo era corredato da fotografie che ritraevano noi e varie imitazioni costruite con tale metodo dal nostro allievo Lazzarini Danilo al quale abbiamo svelato tutto ciò che c’è da sapere su questi artificiali. Le mosche suscitarono un grande interesse nei pescatori tanto che ci ripromettemmo di svelare al più presto i molteplici sistemi costruttivi. Per motivi di salute dovemmo purtroppo rimandare il progetto, questo lo diciamo soltanto per mettere a tacere alcune voci che circolano su di noi che vorrebbero farci apparire ciò che non siamo: dei superbi.
Il metodo di costruzione da noi ideato molti anni fa non venne immediatamente reso pubblico per vari motivi: il più ovvio è quello che in quel periodo non c’erano i moderni mezzi di comunicazione oggi esistenti, gli appassionati di questa splendida arte (la pesca a mosca) erano in Italia pochissimi e anche per la nostra modestia.
Perché è nata la nostra idea?
La nostra idea nacque in seguito alla constatazione che i vecchi dressing (pur riconoscendogli tutto il valore) iniziavano a perdere la loro efficacia.
Ci mettemmo quindi alla ricerca di nuove soluzioni, era necessario trovare altre vie. Sarebbe stato inutile cercare di modificare i dressing esistenti.
L’enorme dispendio di energie mentali e prove avrebbero portato solo a piccole migliorie aumentando in minima parte l’efficacia degli artificiali.Quindi scegliemmo una strada del tutto nuova. La nostra esperienza ci portò a valutare tutto ciò che impediva all’artificiale di derivare nel modo più naturale possibile. Costatammo che i vecchi dressing erano troppo rigidi, in acque più o meno turbolente questa rigidità non consentiva agli artificiali di adattarsi correttamente alle correnti, bisognava liberare le mosche dall’amo.
Scovato il principio iniziarono le ricerche sul sistema migliore per realizzarlo.
Dopo vari tentativi capimmo che il nylon era il materiale adatto per poter realizzare le nostre imitazioni. La lucentezza, la trasparenza, la resistenza, l’idrorepellenza, e i vari colori ci convinsero che il nylon era il materiale migliore per poter realizzare mosche leggere, durature ed altamente galleggianti.
Studiammo vari intrecci per ottenere corpi il più possibile imitativi. Per poter realizzare questi particolari intrecci fu necessario ideare un telai di legno che ci permettesse di lavorare il nylon in modo ottimale senza snervarlo.
Il telaio è costituito da più pezzi ognuno dei quali serve a realizzare delle varianti al sistema base,inoltre il telaio garantisce l’allineamento dell’amo sotto le hacle.
Sarebbe troppo lungo descrivere tutto il tragitto fatto per arrivare alle nostre attuali imitazioni.
Ciò che conta è che ci siamo riusciti, ne avete visto i risultati. Ci rimane solo di spiegarvi il metodo costruttivo, lo faremo tramite fotografie corredate da spiegazioni e nostre considerazioni sforzandoci di essere il più chiari possibile data la complessità del metodo. Per i veterani del morsetto non dovrebbero esserci difficoltà eccessive, vista la loro notevole manualità, per i meno esperti sarà solo un po’ più lungo il tempo per arrivarci: il sistema è alla portata di tutti.
Ringraziamo vivamente e pubblicamente Lazzarini Danilo per aver realizzato per noi alcuni artificiali con il metodo originale rispettando le nostre indicazioni, la rivista fly fishing per averci ospitato e tutti voi per aver pazientato.
Un in bocca al lupo con le nostre imitazioni, un sincero saluto dai fratelli Valter ed Ennio De Santis.